
In questo numero abbiamo avuto il piacere di intervistare Luisella Piras, che ricopre il ruolo di Direttore Generale in Overace. Luisella ha maturato una lunga e importante esperienza nel mondo della consulenza informatica, che oggi mette a disposizione dell’Azienda e dei suoi colleghi.
Ciao Luisella, raccontaci il tuo percorso lavorativo.
Negli ultimi 12 anni il mio percorso in Overace è nato come PM Senior, seguivo un’azienda nel settore automotive su un progetto storico. Nel corso degli anni in questa azienda ho poi iniziato un nuovo percorso su un nuovo cliente, una società italiana specializzata in automazione industriale, occupandomi come PM della gestione della parte di Power BI e Project Online e anche come Service Manager. Parallelamente in Overace ho sempre ricoperto ruoli manageriali, come responsabile di Business Unit, fino a un anno fa, quando mi è stato dato l’incarico di Direttore Generale, in cui mi occupo di tutta la parte di gestione e strutturazione dell’area della consulenza. Nasco con un percorso di studi che non ha nulla a che fare con il mondo dell’informatica: mi cosidero una “restauratrice mancata”, avendo una formazione artistica, però le stesse qualità che coltivavo negli studi artistici le ho applicate anche nel campo dell’informatica in cui lavoro da 36 anni.
Ho iniziato la mia carriera programmando e facendo molta gavetta, soprattutto nel mondo di Oracle, utilizzando dei linguaggi che oggi si utilizzano meno, ad esempio, il liguaggio Cobol che oggigiorno è poco studiato dalle nuove generazioni e viene utilizzato in pochi contesti come ad esempio quello bancario. Durante i miei anni di gavetta ho continuamente studiato per evolvere le mie conoscenze ed esperienze, cercando, tassello per tassello, di costruire la mia formazione professionale.
Quali sono gli aspetti più soddisfacenti del tuo lavoro?
In primis sicuramente la fortuna di poter imparare moltissime cose. Si ha la possibilità di venire a contatto con una grande eterogeneità di professionisti, che hanno un background culturale e professionale anche molto diverso dal nostro. Questo aspetto, se colto proattivamente, può arricchire molto l’individuo sia sul piano professionale sia su quello umano e permette anche di condividere le tue conoscenze con i colleghi. Inoltre ho potuto lavorare con team che avevano metodologie di lavoro molto differenti dalle nostre come team dell’Est Europa oppure con team indiani; mi sono trovata particolarmente bene a lavorare con colleghi di team spagnoli e americani.
Immagina un ragazzo che vuole intraprendere il tuo percorso lavorativo. Che consigli gli daresti?
Guardando il mio percorso di studi, completamente differente e da quello che faccio oggi, in realtà trovo che la creatività sia una costante sia nel mondo artistico che in quello informatico: la mente umana è creativa e lo stesso estro che può essere messo nel fare arte può anche essere impiegato nello scrivere un codice di programmazione. Occorre anche padroneggiare una grande apertura mentale, avere sempre voglia di sapere e di imparare e non porsi delle barriere sui propri studi o sulla propria formazione. Nella vita non si finisce mai di studiare e non bisogna mai rinunciare alla curiosità.
Negli ultimi anni il mondo del lavoro è molto cambiato. Hai anche tu sperimentato questi cambiamenti?
Sicuramente i cambiamenti apportati dalla diffusione su larga scala dello smart working hanno portato benefici, ma, come in tutte le cose, sono sorte anche delle nuove problematiche da affrontare. Lato mio sicuramente è stata introdotta una gestione diversa del proprio tempo e della propria vita lavorativa, svolgendo sempre al 100% il proprio lavoro, ma in un ambiente più confortevole e potendo gestire in modo più autonomo le proprie ore lavorative. Ci sono, però, anche degli aspetti negativi da considerare: si è perso il contatto con la realtà e soprattutto le persone più introverse non sono aiutate da questa modalità, poiché il mestiere di consulente, per la sua stessa natura, è fatto per un buon 50% da relazioni interpersonali coi colleghi e con i clienti che dietro a un monitor sono difficili da stabilire.
C’è una persona alla quale ti sei ispirata nel lavoro e nella tua vita?
Nella vita privata mi sono ispirata moltissimo alla forza che aveva mia madre sia nella vita privata sia sul lavoro. In ambito esclusivamente lavorativo, invece, io non sono cresciuta grazie a una sola persona, ma grazie ai numerosi team con i quali ho lavorato nel corso della mia carriera. Lavorare insieme a quattro mani su di un codice, arricchiva reciprocamente le proprie conoscenze e riduceva notevolmente i propri errori.

Che cosa fai nel tempo libero?
Io sono un’appassionata di tutto ciò che è arte, dalla forma più antica a quella più moderna. Io sono una cinefila e mi piace molto anche il teatro e sono un’appassionata di animali, soprattutto gatti.
L’ultimo film che hai visto?
Sono andata la scorsa domenica a vedere Itaca – il ritorno, molto bello e il cast era di alto livello.
Mi piace molto anche la commedia italiana, così come i film di autore impegnati o quelli di fantascienza.
Il tuo film preferito?
Colazione da Tiffany, poichè il mio mito hollywoodiano è sempre stata Audrey Hepburn.
Se dovessi scegliere un animale per descriverti quale sceglieresti?
Senza dubbio il gatto, sia per il suo temperamento sia per l’indipendenza.
Un obiettivo della tua bucket list?
Sicuramente fare la crociera sul Nilo al primo posto, perché sono appassionata dell’Antico Egitto.
Saluta i nostri lettori!
Siate sempre avidi di conoscenza, non smettete mai di imparare!
Leggi anche gli altri articoli del numero di febbraio 2025 di spaceO:
- La storia dell’innovazione: Mini cooper
- Robotica: Atlas Ufo Robot
- Sport: Innovazione & Sci
- Innovazione & App: Kilogram
- Animazione: Disney
- Cinema: L’Odissea di Christopher Nolan
- L’IT e le sfide ambientali: Fonti rinnovabili nell’IT